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Archivio per la categoria ‘Parlano di Ustica’

Ustica alle Olimpiadi - Evviva Clelia

10 maggio 2009

Clelia Ailara, a 28 anni, è la prima usticese ad aver partecipato ad una olimpiade.
Clelia nasce nel 1972, quando ad Ustica si avvia l’attività del Baseball (praticato dai maschi, a diferenza del Softball praticato dalle donne).
Trascorre la sua infanzia a giocare a baseball con i fratelli Antonino e Fabio, lanciatore il primo e ricevitore il secondo.
Il padre, Vito Ailara, è stato il fondatore ed il Presidente fino allo scioglimento della società nei primi del 2000.
La futura olimpionica inizia a praticare il softball nel 1985, all’età di tredici anni, quando con alcune compagne di scuola prova a formare una squadretta.
Le cose per Clelia vanno subito bene, percorre con grande entusiasmo e qualche bella affermazione la strada dei campionati giovanili : dai Giochi della Gioventù, dove in finale nazionale conquista la medaglia di bronzo, ai campionati nazionali di serie C2 e C1, il percorso è costellato da importanti successi.
Nel 1990 la squadra di Clelia, l’Ustica Softball Club, è già in serie B e disputa anche la finale per il titolo italiano della categoria Juniores. La giocatrice in quella occasione viene osservata dai tecnici federali e viene convocata per la prima volta nella nazionale italiana juniores con il ruolo di seconda base, anche se in tutti questi anni ha pure giocato nel ruolo di ricevitrice.
Nello stesso anno partecipa al mondiale con la nazionale juniores ad Adelaide in Australia e batte la sua prima valida in campo internazionale.
Subito dopo nel campionato europeo, a Praga, vince il titolo continentale.
E’ questa la sua prima medaglia a cui si aggiunge il prestigioso riconoscimento di “giocatrice più utile” del torneo.
Nel 1992 guadagna la serie A con la sua squadra di Ustica ed ottiene la sua prima convocazione nella nazionale maggiore.
Tra campionati, play off per lo scudetto, Coppa Italia, arriva nel 1994 al mondiale di Saint John, Terranova, Canada.
Nel 1995 vince, a Torino il suo primo titolo continentale assoluto.
Dal 1997 Clelia diviene la prima ricevitrice della squadra nazionale e, da titolare, vince altri due titoli europei, in Olanda e Belgio, e partecipa al campionato del mondo in Giappone dove il softball italiano si classifica per la prima volta al sesto posto.
Nel 1999 la qualificazione olimpica, aggiudicata con la conquista dell’unico posto riservato ai continenti Europa e Africa, dà il via ad una intensa preparazione in Cina, in Australia ed in Italia con la disputa di tornei con le nazionali più titolate del mondo.
Infine la partecipazione alle olimpiadi di Sydney 2000 dove, nella classifica finale, ottiene un prestigioso quinto posto, che è stato il miglior risultato di squadra dello sport femminile italiano e che ha determinato la qualificazione, per la prima volta, dell’Italia come testa di serie dei successivi campionati mondiali.
Altro prestigioso riconoscimento conferito all’Ambasciatrice di Ustica nel Mondo, è stato il premio Paladino d’oro del Filmsportfestival!
Brava Clelia e Grazie, sei stata per noi tutti l’Orgoglio di un’intera comunità.


Jos Zagame Parlano di Ustica, Usticese , ,

SCEC-COUPE’ - Il duetto di casa SCECCO “per chi non si accontenta”

8 maggio 2009
A pochi giorni dalla notizia della sua uscita, nessuno avrebbe mai immaginato che lo SCECCO-4T (di cui abbiamo recentemente pubblicato le immagini in anteprima) potesse risquotere un successo di queste proporzioni!
L’assoluta novità, l’indiscutibile classe ed il buongusto che caratterizzano i nuovi SCECCO, hanno attirato l’interesse generale a tal punto che già si parla di fans club, campionati di categoria e raduni estivi dedicati ai modelli più datati.
Ancora una volta, noi di isoladiustica, non potevamo che stupirvi con effetti speciali mostrandovi le immagini inedite di quella che diverrà la punta di diamante della famiglia SCECCO: la serie SCEC-COUPE’.

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Chiaramente ispirato al modello CLASSIC per la sua linea sobria, l’allestimento spartano e le colorazioni stile retrò, questo gioiello nasconde in realtà un’autentica anima racing frutto delle più sofisticate tecnologie. Capace di prestazioni da capogiro supportate da una tenuta di strada senza paragoni, SCEC-COUPE’ monta un motore a turbina di derivazione aeronautica, 4 sistemi di ammortizzazione idraulica indipendenti, zoccoli in lega leggera ribassati, passo corto, seduta biposto “Frau” (nella foto sono stati coperti alcuni dettagli per ragioni di spionaggio industriale), insomma non gli manca proprio nulla, semmai forse c’è qualcosa di troppo, sì, sul prezzo di listino!

Dedicato ad un pubblico sicuramente molto esigente e di fascia alta, SCEC-COUPE’ ha tutte le carte in regola per conquistare in brevissimo tempo la leadersheep della categoria roadster.

” SCECCO “

non un veicolo…       …uno stile di vita

Claudione Ecologia, Info Utili, Parlano di Ustica, Progetti & Iniziative, Ustica e dintorni , ,

Il Capitano delle Tre Isole

6 maggio 2009

Vincenzo Di Bartolo, nacque ad Ustica il 07 maggio 1802.

Capitano di Marina Mercantile, primo fra Siciliani a percorrere ben sei volte con fragili Vele l’oceano Indo-Cinese.
A sventolare la bandiera delle Due Sicilie nei più remoti lidi delle Indie Orientali.

L’11 gennaio 1840 fu insignito dal Re Ferdinando II dei titoli e dei privilegi di Alfiere di Vascello della Real Marina e della Medaglio d’oro al Merito Civile.

Il primo viaggio del Cap. Vincenzo Di Bartolo verso le Indie Orientali, con destinazione Sumatra, avvenne nell’ottobre 1838.

Difatti egli salpa dal porto di Palermo il 28 ottobre 1838 col brigantino Elisa, e con 12 uomini per equipaggio; tra questi figura un marinaio usticese, tale Felice Di Simone.

Dopo 4000 miglia di navigazione, 91 giorni dalla partenza da Palermo, arriva nel porto di Boston (USA) il 27 gennaio 1839, questa fu l’unica tappa prima di raggiungere l’Isola di Sumatra; lasciò Boston l’1 marzo 1839.

Il Cap. Vincenzo Di Bartolo, primo navigatore siciliano, arriva a Pulo Riha (Isola di Sumatra),
l’1 luglio 1839.

Rientrò a Palermo, dopo un viaggio durato 14 mesi, il 14 dicembre 1839.

Alcuni numeri per far capire quanto importante e prestigiosa fu l’impresa compiuta dal “nostro Capitano”, nel 1838, anno in cui il Cap. Vincenzo Di Bartolo salpò da Palermo con destinazione Sumatra, le rotte dei velieri siciliani s’erano svolte per la massima parte (427) nel Mediterraneo e nel Mar Nero, poche nell’Atlantico costiero ed annessi mari (20 in tutto), pochissime infine erano state tracciate verso le Americhe (8).

S’era dunque formato un primato, anche più ampio di ciò che parrebbe, giacchè nessun veliero italiano era andato così lontano quanto l’Elisa, e perciò, fra tutte le marinerie della penisola, era stata quella del Regno delle Due Sicilie che s’era posta al pari di quelle estere, ben più celebri e dotate.

Il Capitano Vincenzo Di Bartolo è sepolto nella stessa Ustica, in una tomba pregiata da un marmo ove sono disegnata le tre isole per le quali si significò la sua vita di capitano : quella di nascita e di morte, ovviamente; quella di maturazione; quella che gli dette la fama.

Fonte: Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica - Lettera 2 settembre 1999

Jos Zagame Parlano di Ustica, Usticese , ,

Il giornalista Foresta Martin “battezza” un piccolo pianeta

1 maggio 2009

Articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia del 27 luglio 2007.

Il giornalista Foresta Martin “battezza” un piccolo pianeta

Milano. Un pianetino del diametro di circa 10 chilometri, che orbita attorno al Sole nello spazio fra Marte e Giove, è stato battezzato col nome del giornalista Franco Foresta Martin, in omaggio al suo impegno come scrittore e divulgatore delle Scienze. lo ha deciso l’International Astronomical Union (IAU), l’organizzazione mondiale degli astronomi che si occupa, fra le altre cose, della nomenclatura celeste.
Foresta Martin ha iniziato la sua carriera di divulgatore scientifico al Giornale di Sicilia, si è laureato in Geologia a Palermo e da 30 anni lavora al Corriere della Sera come redattore scientifico.
Ha scritto libri di divulgazione per studenti e compare nella popolare trasmissione Geo&Geo di Raitre.
Il pianetino o asteroide Foresta Martin si trova nella “fascia principale”, a circa 400 milioni di Km dal Sole.
Quando vengono scoperti i pianetini sono provvisoriamente battezzati con una sigla numerica; poi una commissione internazionale di astronomi li battezza con nomi di personaggi o località di tutto il mondo.
Il primo pianetino, Cerere, fu scoperto nel 1801 dall’astronomo Giuseppe Piazzi, presso l’Osservatorio astronomico di Palermo.
“Sono onorato e colpito da due coincidenze” commenta Foresta Martin.
“Innanzitutto da giovane ho studiato astronomia negli stessi locali dell’Osservatorio di Palermo in cui Giuseppe Piazzi scoprì Cerere.
Il pianetino che mi hanno dedicato ha lo stesso diametro dell’isola in cui sono nato: Ustica”

Altra fonte: Corriere della Sera

Jos Zagame Parlano di Ustica, Usticese , ,

Qualcosa su… o meglio “sotto” Ustica

30 aprile 2009

Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.
Giovanni Verga

Ed è proprio nel mare che Ustica trova la sua vita, la sua storia, le sue tradizioni…

Bella forza, è un’isola!

Conosciuta e ribattezzata “Paradiso dei sub” dal popolo con le pinne ai piedi, Ustica è ormai divenuta una tappa obbligata per gli amanti di questa disciplina. Sì disciplina, perché di questo si tratta, non di un semplice sport e come tale va affrontata. Non sono poi così rari gli incidenti dovuti ad inesperienza o spavalderia, per questo è necessario affidarsi sempre a professionisti locali quando ci si immerge. Ustica vanta un’apposita unità di soccorso con tanto di camera iperbarica e numerosi diving center tutti affidabili e preparati, capaci di offrire la massima sicurezza ad ogni “calata”.
Sono proprio loro, le guide e gli istruttori dei diving di Ustica che vi porteranno a vivere un’esperienza indimenticabile nelle profondità del suo mare incantato, accompagnandovi passo passo alla scoperta delle celate meraviglie dei suoi fondali.
Potrete esplorare alcune tra le più belle grotte sommerse d’Italia o andare alla ricerca degli emozionanti vortici di barracuda da poter fotografare in tutta sicurezza, quella sicurezza (non mi stancherò mai di ripeterlo) che solo dei professionisti qualificati e profondi conoscitori del luogo possono garantire.

Allora correte amici subacquei, come potete perdervi tutto questo?!?

Potreste trovare utili alcuni dei contatti presenti nella apposita sezione del sito.

Ringraziamo Peppe per averci messo a disposizione le foto dell’articolo e per essersi unito al nostro team.

Claudione Info Utili, Parlano di Ustica, Pensieri & Citazioni, Ustica e dintorni , , , ,