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Posts Tagged ‘lenticchie’

Minestra di lenticchie e calamaretti

7 maggio 2009

Ingredienti e dosi (per 4 persone):
200 g di lenticchie
500 g di calamaretti
250 g di erbette
1 pizzico di peperoncino rosso
Sale

Preparazione
Tenete a bagno le lenticchie per alcune ore.
Pulite i calamaretti e tagliateli a pezzi piuttosto piccoli.
Coprite le lenticchie con un litro e mezzo d’acqua fredda, portate ad ebollizione.
Unite i calamaretti, abbassate la fiamma e continuate la cottura a pentola coperta per un’ora.
A mezz’ora dal termine, aggiungete le erbette lavate e tagliuzzate
grossolanamente.
Regolate il sale.
Completate con un pizzico di peperoncino.

Simona Bellotti Ricette , ,

Minestra di lenticchie

5 maggio 2009

Ingredienti e dosi (per 4 persone):
300 g di lenticchie
150 g di pasta tipo pasta piccola
2 cucchiai di olio d’oliva extra-vergine
200 g di polpa di pomodoro
1 cipolla piccola
2 spicchi di aglio
1 pezzetto di peperoncino
Prezzemolo tritato
Sale

Preparazione :
Scaldate l’olio in una casseruola e fatevi imbiondire dolcemente la cipolla
tritata insieme agli spicchi d’aglio ed un pezzetto di peperoncino.
Quando la cipolla avrà preso colore, unitevi la polpa di pomodoro, insaporite
con il sale e lasciate cuocere la salsa per circa 15 minuti.
Unitevi le lenticchie e circa 150 cl di acqua bollente e lasciate cuocere a fuoco
moderato per circa 90 minuti (più o meno secondo la qualità e la freschezza
delle lenticchie).
Quando saranno cotte, regolate il sale e versate la pasta.
Mescolate e lasciate cuocere per altri 20 minuti circa.
Servite la minestra ben calda, spolverata di prezzemolo tritato.
La minestra di lenticchie è ottima anche nella versione con il riso.
In questo caso il soffritto, anziché con aglio e cipolla, si farà con cipolla,
sedano, carota e pancetta e il risultato sarà una minestra più densa, simile a
un risotto.

Simona Bellotti Ricette ,

Ustica agricoltura di scoglio

25 aprile 2009

Segnaliamo un articolo redatto da Terrà sul ritorno all’agricoltura di Ustica.

A Ustica il futuro dell’agricoltura è legato ai giovani.

È infatti a un gruppo di ragazzi che si deve il rilancio delle attività agricole nell’isola di origine vulcanica più antica della Sicilia.

La coltura usticese più nota è sempre stata la lenticchia.

Anche se non mancavano altri legumi: ceci, fave e fagioli. A cui si aggiungevano il melone giallo, la vite e qualche frutteto sparso qua e là.

A questo indirizzo potete trovare l’edizione in cui è presente l’articolo (pagina 23).

Buona lettura.

Max Parlano di Ustica, Progetti & Iniziative ,

Lenticchia di Ustica

21 aprile 2009

Su una piccola isola siciliana crescono le lenticchie più piccole d’Italia.

Sono coltivate da sempre sui terreni lavici e fertili di Ustica e da sempre la tecnica è completamente manuale.

Si seminano a gennaio e si raccolgono nella prima metà di giugno.

Le tecniche di coltivazione sono fatte nel rispetto dell’ambiente e della natura di fatti non si utilizzano né concimi, né erbicidi di sorta: le erbette infestanti si tolgono con una zappetta.

Le piantine si lasciano seccare nel campo, si sradicano e si fanno tanti covoni che vengono sistemati nell’aia e battuti.

La spagliatura, in passato, si faceva ancora come mille anni or sono: le piantine si calpestavano trascinando grosse pietre con gli asini e, con un tridente, si lanciavano in aria in modo che il vento di Ustica separasse la paglia dalle lenticchie.

Con la nascita del Presidio è stata introdotta sull’isola una piccola innovazione tecnica: trebbia “a postazione fissa”, che rende l’operazione un po’ meno suggestiva, ma molto più comoda e funzionale: in pratica si svolge in un paio d’ore lo stesso lavoro che prima impegnava una famiglia per due intere giornate.

Cibo povero per eccellenza, le lenticchie di Ustica sono un ingrediente fondamentale della cucina locale. Le due ricette classiche sono la zuppa, arricchita con le verdure locali e profumata con basilico o finocchietto selvatico, e pasta e lenticchie, preparata con gli spaghetti spezzati.

Il Presidio
Alla nascita del Presidio i produttori erano solo in tre, riuniti in un comitato, ma le lenticchie di Ustica hanno iniziato a uscire, se pur timidamente, dalla loro isola e le quantità - nei limiti del possibile - sono aumentate: un piccolo passo avanti con risvolti importanti anche dal punto di vista ambientale, infatti sono stati recuperati e coltivati a lenticchie molti terreni prima abbandonati, ad oggi infatti i coltivatori di tale legume sono raddoppiati passando da tre a sei. Sono lenticchie molto piccole, di colore marrone scuro, tenere e saporite.

E sono un cibo facile da cucinare: non hanno bisogno di ammollo e cuociono in appena tre quarti d’ora.

Fonte: Presidi Slow Food

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