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Archivio per la categoria ‘Ecologia’

Riserva Naturale Terrestre

22 giugno 2009

La Riserva naturale orientata Isola di Ustica, ben distinta dall’area marina protetta, costituisce un ambiente straordinari per suggestione e varietà.

La presenza di una serie di rilevanti elementi ha portato, nel 1997, alla istituzione della riserva, affidata in gestione alla Provincia regionale di Palermo. Ricordiamo però che già nel 1986 il legislatore aveva riconosciuto la specialità di questi luoghi.

La flora annovera oltre 500 specie tipiche. Dal vilucchio all’erba lombrica, dal lino al trifoglio, dal cappero alla camomilla marina, dal finocchio, l’olivastro, il lentisco, la ginestra, l’elenco è lungo. Per la sua posizione strategica, l’isola è luogo di sosta di almeno un paio di centinaia di specie di migratori.

L’isola, di natura vulcanica, nata oltre mezzo milione di anni or sono, ed abitata da quasi 4 mila anni, è centro turistico rinomato, ma anche un fertile terreno per coltivazioni di pregio.

A chi vi si reca in vacanza: leggere attentamente il regolamento della Riserva per non incorrere in comportamenti errati rigorosamente sanzionati dalle autorità competenti.

Visite: Provincia Regionale di Palermo
Direzione Tutela Ambientale, Riserve Naturali ed Aree Protette,
Via San Lorenzo 312/g, Palermo.
Tel: 091-6628274/6628303 Fax 091-6628498

Approfondimenti: Sikania

Max Ecologia, Luoghi , ,

Fico d’India

20 giugno 2009

Conosciamo il fico d’India…

La patria di origine di questa specie è il Messico; in Europa pare che sia stata portata dai Saraceni nell’anno 827 o da Cristoforo Colombo di ritorno dalle Americhe.

In Sicilia la presenza di questa specie si fa risalire al XVII secolo; nell’isola inizialmente veniva coltivata come specie ornamentale e successivamente come pianta da frutto.

Fa parte della cultura agricola siciliana; è uno dei simboli più noti dell’isola e rappresenta un aspetto esotico di questa terra, diffuso nel paesaggio naturale allo stato spontaneo.

Approfondimenti: Ciboviaggiando

Max Ecologia, Luoghi ,

Progetto Rapaci Migratori della - LIPU

18 giugno 2009

isoladiustica-10.JPG Giunto alla sesta edizione, il Progetto Rapaci Migratori della LIPU ha preso il via il 20 aprile per concludersi il 20 maggio 2009 sullo Stretto di Messina, a Pantelleria, Marettimo, Ustica e Panarea.

I picchi della migrazione sono stati registrati dal 10 al 12 maggio e dal 18 al 20 maggio.

Nei binocoli e cannocchiali degli osservatori LIPU verranno inquadrate specie quali Falco pecchiaiolo, la principale specie oggetto della ricerca, Falco di palude, Nibbio bruno, Falco cuculo, Lodolaio, Albanella minore, Albanella pallida, Gheppio, Capovaccaio, Cicogna bianca e Cicogna nera.

CURIOSITA’: rispetto al 2008, il numero di rapaci transitati in migrazione nel mese di progetto su Pantelleria è stato maggiore di 8.500, contro una media di 3/4mila esemplari degli anni passati.

Approfondimenti: LIPU

Max Ecologia, Parlano di Ustica ,

Tramontana - Fioritura

10 giugno 2009

Questa fioritura copre circa una trentina di mq in localita tramontana.

E’ qualcosa di spettacolare , non si è ancora riusciti ad identificare la pianta.

Qualcuno sa dirci di cosa si tratta?

Foto di Bruno Campolo

Max Ecologia, Luoghi, Video & Photo Gallery ,

Il cappero

26 maggio 2009

La rigogliosa vegetazione che conferisce all’isola di Ustica quel fascino esotico dai mille colori, si pregia di alcune tra le migliori specie autoctone di tutto il Mediterraneo.
Una di queste è il cappero o come lo chiamano gli isolani chiapparo .

Nome scientifico dell’arbusto: capparis spinosa. In natura nasce spontaneamente in luoghi ventilati e ricchi di calcare, essendo poi un lontano cugino delle piante grasse, il suo fabbisogno d’acqua è davvero esiguo.

Ad Ustica non è difficile trovarne in abbondanza un po’ ovunque, radicato per lo più sui muretti che costeggiano le strade di campagna o sulle rupi scoscese.

La coltivazione del cappero su terreno agricolo non presenta particolari difficoltà anzi, la pianta ben si adatta alla terra usticese capace di esaltarne la ramificazione e la fioritura.

Lasciamo a fonti più autorevoli il compito di approfondire l’aspetto biologico di questa specie e le relative tecniche di impianto e/o semina, ricordiamo solo che quello consumato abitualmente e conosciuto come cappero è in realtà il bocciolo della pianta e non il suo frutto.

I frutti dei capperi, che prendono il nome di cucunci, solo recentemente hanno incuriosito il palato collettivo conquistando i buffet di ogni ‘happy hour’ che si rispetti, ma la loro produzione sull’isola è ancora molto limitata.

Così come avviene per i capperi anche i cucunci vengono conservati sotto sale, sotto aceto, in salamoia e più raramente sott’olio.

Il metodo di conservazione più tradizionale utilizzato dai contadini è quello sotto sale e curiosamente il prodotto non viene venduto a peso bensì a “buttigghie” (sì bottiglie, quelle classiche dei succhi di frutta).

Un souvenir da Ustica?

Una buttigghia di chiappari e un pacco di lenticchie.

Credetemi, un figurone!!!

Claudione Ecologia, Info Utili, Luoghi, Ricette, Ustica e dintorni, Usticese ,